di Martina Conte e Silvia Papini, titolari della ricerca

Saper comunicare col proprietario degli animali da compagnia, non è una capacità secondaria.

Chiunque si dedichi alle professioni di aiuto, alle quali appartengono i medici veterinari, è tenuto a creare un’alleanza di lavoro nel corso delle visite.

Quali sono le ricadute?

  • Il miglioramento dell’aderenza alle cure da parte del cliente;
  • Durata delle visite, organizzazione degli appuntamenti, riduzione dei drop out rispetto alle visite di controllo ed esami;
  • Prevenire il burn out dei medici veterinari;
  • Maggiore soddisfazione espressa dal cliente rispetto alle visite e all’atteggiamento del medico;
  • Eliminare il fraintendimento da parte dei clienti dei bisogni e delle necessità degli animali che genera grande disagio nei medici e, spesso, risentimento;
  • Gestire il tema dell’eutanasia in modo compassionevole e appropriato;

Attraverso la gestione dell’alleanza di lavoro e della teoria del problema, strumenti utilizzati nella ricerca in psicoterapia e adattati alle visite di medicina veterinaria, abbiamo condotto una ricerca-intervento presso l’Ambulatorio dei piccoli animali presso la Facoltà di Veterinaria, Università degli Studi di Milano, nel 2014.

Abbiamo condotto un gruppo di supervisione per i veterinari di due ore a settimana per circa un anno. I risultati sono stato molto soddisfacenti.

Molte difficoltà di comunicazione erano legate alla contestazione del piano terapeutico come effetto del cambiamento dell’autorità professionale in medicina (veterinaria e non solo) nella società postmoderna per cui il medico non è più una autorità scientifica indiscussa ma deve continuamente negoziare le sue iniziative con il cliente.

Inoltre abbiamo potuto constatare come Il clima relazionale delle visite fosse emotivamente difficile, in quanto circolavano pesanti angosce di morte che rimbalzano dai clienti ai medici, ma rimanevano nel campo senza essere elaborate né dai clienti, né dai medici, mentre gli animali erano portatori di storie mute di sofferenza e forse angoscia che non avevano voce nella visita ma che avevano effetti su entrambi. Intervenendo su questi  ed altri elementi abbiamo ottenuto cambiamenti positivi.

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